fonte: Collettivo Anzacresa
Da alcuni anni sentiamo la necessità di ribadire che il 25 Aprile non può e non deve essere una ricorrenza ma uno tra i tanti giorni di lotta contro l’oppressione esistente.
Del fascismo e del suo carico di autoritarismo, sessismo e razzismo non ci siamo ancora liberati, non c’è molto di cui gioire né da festeggiare.
La lotta dei partigiani, degli antifascisti durante tutto il ventennio ha avuto un ruolo fondamentale per la caduta del regime di Mussolini, purtroppo però discriminazione, odio per il diverso, e imposizioni autoritarie e patriarcali sono ancora presenti e dilaganti nella società odierna.
In continuità con la lotta intrapresa lo scorso anno, quando scendemmo in strada insieme ai fratelli e alle sorelle migranti per le strade di Potenza per ribadire che l’antifascismo è antirazzismo, riteniamo fondamentale indirizzare la nostra rabbia contro i moderni lager di stato: i C.P.R. (Centri di Permanenza per i Rimpatri), prigioni per innocenti; campi di internamento per stranieri senza documenti, un orrore di cui non ci siamo affatto liberati e che manifesta, con tutto il suo carico di violenza fisica e psicologica ai danni dei reclusi, il volto intollerante, intransigente e ottusamente legalista del potere.
Invitiamo tutte e tutti coloro avvertono nel proprio animo la necessità di non sentirsi complici del governo italiano e dei governi europei nel portare avanti questa guerra contro lo straniero, tutte le persone che desiderano un mondo senza frontiere e senza discriminazioni, ad unirsi a noi in presidio il 25 Aprile alle ore 11:00 di fronte al C.P.R. di Palazzo San Gervasio.
Non possiamo restare in silenzio di fronte a tanto orrore, vogliamo solidarizzare con chi vi si trova rinchiuso, portargli un po’ del nostro calore, supportare la loro lotta per la libertà, essergli vicini nonostante reti e mura provino a separarci.
No alle frontiere, no ai CPR, libertà di movimento per tutte e tutti!